Il 25 e 26 febbraio scorsi, un nutrito gruppo di giovani dell’Azione Cattolica di Verona ha affrontato il tema della testimonianza digitale, focalizzandosi sull’utilizzo dei Social Network come luogo di nuova evangelizzazione, analizzandone lo stato dell’arte e ponendosi alcuni interrogativi. Durante la discussione, più volte l’attenzione è ricaduta su alcuni recenti fatti di cronaca, che raccontano di adolescenti e preadolescenti che fanno un uso smodato e sregolato della rete, pubblicando ad esempio su Facebook stati o foto personali, noncuranti dei rischi e delle ripercussioni delle loro azioni.
Sono emersi alcuni interessanti spunti di riflessione a riguardo, alcuni antitetici, che vi riproponiamo, ansiosi di sapere che ne pensate.
• È sempre più frequente trovare nei fatti di cronaca, minori in possesso di account personali sui social network. Pare che gli amministratori di facebook non riescano a mettere controlli più severi e rigidi per evitare che si creino account che non dovrebbero esserci. Non si riesce ad applicare una “censura” efficiente, evidentemente gli interessi economici sono troppo elevati.
• Si da sempre la colpa agli altri: è responsabilità di tutti quello che succede nel mondo e anche sui social network.
• Si dovrebbe partire dai luoghi dell’educazione (famiglia, scuola, parrocchia) per creare una conoscenza degli strumenti e riscoprire un sano sistema di valori prima di tutto per chi ha un ruolo formativo e poi per le giovani generazioni, fruitrici della rete.
• Le regole in queste nuove tecnologie vengono influenzate sopratutto dagli utenti e quindi è responsabilità di tutti influenzare gli altri con comportamenti corretti, e influenzando le persone che conosciamo possiamo arrivare anche a dare segnali positivi al di fuori del nostro “ambiente”.
• Il mercato punta sulla “quantità” e non sulla “qualità” dell’utenza di Facebook. Se ci fosse una morale, un’etica ci sarebbero dei vincoli che renderebbero il social network poco appetibile e poco accattivante:meno utenti interessati, meno click, meno soldi per le pubblicità che vi compaiono!
• Ci chiediamo, potrebbe servire abbandonare i social, quindi cancellare gli account da facebook per non alimentare questo sistema deleterio per la società e le generazioni future? O forse dovremmo restare e portare il nostro pensiero e il nostro modo di vivere questo luogo a tutti gli altri che lo vivono, cercando di farne un luogo di comunicazione e condivisione limpida pulita?
Il problema non sono tanto i minori sui social network quanto più invece gli adulti che per primi ne fanno un uso sbagliato: non è solo un fattore d'età, manca proprio il rispetto verso gli altri. Quanti gruppi vengono aperti (e quanti chiusi) per insultare delle persone, o delle etnie, o dei credo... alla fine nei social network viene solo ricreato il mondo reale, per la strada c'è la gente maleducata, è ovvio che poi si trovi la stessa cosa nei social...
RispondiEliminaNon è sufficiente educare grandi e piccoli ad un utilizzo sano della rete, anche se necessario, ma è ancora più necessario e indispensabile che si torni ad insegnare, lasciarsi insegnare ed imparare, la buona educazione!
Ma... a me sembra che le critiche a facebook siano sempre fatte da parte di quelli che non l'hanno mai visto, e che allo stesso modo sia difeso a spada tratta da quelli che hanno un profilo...
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