mercoledì 11 gennaio 2012

Pubblicazioni di foto osé su Facebook. Cosa possiamo fare?

Oggi, sul Corriere è apparso questo articolo.
http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_10/10-anni-nuda-su-facebook-minori-internet_16b8ac28-3bc0-11e1-9a5f-c5745a18f471.shtml

Una bambina di 10 anni, di cui ovviamente non si forniscono le generalità, ha pubblicato sul suo profilo di Facebook una foto molto osé.
La cosa ancora più preoccupante è che, do fronte ai commenti degli utenti che suggerivano di eliminare la foto (la foto era visibile a tutti), la bambina avrebbe scritto: "Se la levo, finisce 'sta barzelletta".
Cosa possiamo fare per arginare questo fenomeno purtroppo molto diffuso?

Per quanto mi riguarda la prima soluzione è fare in modo che si rispettino le regole su Facebook. Una bambina di 10 anni NON può possedere un profilo. Questo lo devono sapere sia gli utenti che i genitori stessi.

Ma questo basterà com deterrente? Credo di no. L'unica via, a mio modo di vedere le cose, è quella dell'educazione; l'unica cosa che può funzionare è cercare di far capire ai nostri ragazzi il valore della pubblicazione delle fotografie, e soprattutto il valore del "senso del pudore", inteso nel suo significato più nobile e responsabilizzante...e non solo come indicazione bacchettona...

Occorre far comprendere ai ragazzi che, esporre le proprie foto, significa svelare il proprio io, concedere la propria anima, la propria sensibilità...agli altri. E tale concessione può essere correttamente (e d in modo salutare) intesa esclusivamente all'interno di una relazione sana e responsabile.
Non certamente attraverso un social network.

Occorre poi comprendere che il cosiddetto "senso del pudore", non è una cosa fuori moda, dell'800. E' un concetto importante, che ha a che fare con la nostra dignità e - sostanzialmente - ci aiuta a relazionarsi con il mondo lasciando inalterata la nostra libertà.

I social network, da questo punto di vista, quanto limitano la nostra libertà, magari illudendoci di concedercene molta di più?

Parliamone sul nostro blog.

11 commenti:

  1. molto spesso mi sento dire: non esistono più genitori come te. Sei un genitore di altri tempi. Ma non è vero, ho altri amici che stanno percorrendo la mia stessa strada e ne siamo fieri. Attenzione nessuno è perfetto e non è giusto giudicare, ma è corretto mettersi davanti a uno specchio e riflettere su quel che si fa e cosa bisogna correggere.
    Non giudicare ma imparare dagli errori propri e altrui.

    Dipende dai genitori in primis. Si pensa troppo spesso a se stessi. Credo che difronte a fatti di questo genere ci si può solo sentire di aver FALLITO nel proprio ruolo genitoriale.

    Fare i genitori non è semplice, è una strada da percorrere sapendo che si può sbagliare ma non si può pensare che i figli abbiano bisogno di noi solo quando sono piccoli. Loro hanno bisogno di noi quando devono imparare a camminare, ma devono imparare tanto tanto e anche noi. Quindi bisogna aiutarli a crescere e a capire.
    Un giorno durante una predica il parroco ha fatto notare di come i ragazzini vengono lasciati fuori dalla chiesa e i genitori vadano altrove, senza sentire la necessità di condividere un momento di preghiera con i propri figli. Crescere non significa non aver bisogno di AMORE, ATTENZIONI.

    Parlare con loro è importante per capire ogni fase della propria vita.

    Facebook molto spesso viene usato nel modo sbagliato come internet stesso, i genitori non seguono i figli facendogli capire che ci sono regole e non tutto è dovuto e libero.

    Avete mai notato quando attraversano la strada? non guardano neppure se passa una macchina... questo fa capire molto e ma veramente tanto.

    scusate lo sfogo ma quando ci vuole ci sta!

    RispondiElimina
  2. "viene da chiedersi dove possa essere il controllo da parte dei genitori" :OOOOOOOOOOOO
    Personalmente mi chiedo dove siano I GENITORI, non il loro controllo!!!

    Ancora una volta (e devo dire che Il Corriere è uno specialista in questo campo, anche se purtroppo non l'unico) l'articolo non riporta una notizia ma manipola il lettore. Com'era la storiella? Fuori piove, io sono fuori, io piovo!
    Qui uguale uguale! A 10 anni è vietato FB, a 10 anni è nuda su FB, tutti quelli che a 10 anni son su FB, son nudi!
    Degni compari di Floris e della sua banda larga!!! W la professionalità! Bravi! :(

    Parlando più seriamente quoto ovviamente in toto che il problema sia di tipo educativo e basta. Non sono però d'accordo sul fatto che la soluzione sia il divieto di entrare. Ritengo che oggi, accanto all'educazione in senso ampio della persona, sia assolutamente indispensabile (e manchi completamente!) una vera educazione al web. Intesa - ad esempio - come un riconoscimento delle passioni che saranno le uniche a portare ad una realizzazione futura nel mondo del lavoro, per creare persone realizzate e non frustrate. O intesa come capacità di utilizzare un potentissimo strumento come il web per la soluzione di piccoli e grandi problemi, ma sempre tenendo ben a mente che google non è il nostro psicologo e non ha la risposta a tutto. O intesa, forse prima di tutto, ad insegnare che oggi non esistono più identità reali e identità virtuali che possono essere contrapposte, come troppi ragazzi pensano, ma è di identità digitali che si deve parlare.

    E tutto questo, e molto altro, non lo si può fare stando fuori dal web! Lo si può fare solo unendo in maniera inscindibile educazione della persona ed educazione del web.
    ...certo vietare ed oscurare è molto più facile!

    RispondiElimina
  3. I genitori, purtroppo tiro in ballo i genitori, perché in questo caso è protagonista una bimba di 10 anni.I genitori devono, dico devono, vegliare su ciò che fa la loro bimba,ci sono delle protezioni su web che servono da filtro per i minori, io non so se su fb, ci sono, in ogni caso è d'obbbigo la vigilanza.
    Genitori non si nasce, ma lo si diventa,stare accanto ai figli non è facile se si lavora e il tempo da trascorrere con loro è poco ed è un sacrificio, ma se li amiamo "davvero" questo tempo deve essere qualitativo e non di riempimento.
    Sono mamma di tre figli ormai grandi, ma ho rinunciato a molte cose, davvero tante per stare loro accanto, addirittura per guardare i cartoni animati, perchè volevo vedere ciò che essi guardavano .

    Spero tanto che i genitori capiscano l'importanza di essere accanto ai loro figli sempre1

    RispondiElimina
  4. Il "controllo" è più facile se si condivide la propria vita con quella dei propri figli. Io ho un figlio che tra pochi giorni compirà 11 anni: con lui condivido qualsiasi genere di argomento, gli ho sempre dato spiegazioni reali su quello che mi ha via via chiesto (certo adattando le spiegazioni alla sua età) e cerco sempre di fargli capire che ognuno deve avere la propria personalità, che è meglio ragionare con la propria testa che non essere delle pecore.
    Usa internet (noi lo usiamo per lavoro, per cui è stato facile per lui imparare), ma con noi vicino o che, ogni tanto, lo controlliamo; sa usare i cellulari (magari meglio di noi), ma a lui ancora non serve, per cui non ce l'ha (solo in caso di bisogno quando deve chiamarci per andarlo a riprendere) usa FB, ma il nostro profilo e, soprattutto, siamo insieme e, a volte, ci divertiamo a postare qualcosa di divertente. E' stata dura e, a volte,lo è ancora, per lui, non sentirsi inferiore nei confronti dei suoi coetanei. E' un ragazzino sempre allegro, molto sensibile e sta imparando a dire le "sue ragioni"... non è un E.T., anche lui ama le raccolte di figurine, le partite di calcio, i videogiochi...
    Ma non gli abbiamo creato un mondo suo, ma condiviso: guardare i suoi programmi con lui o viceversa(sempre se adatti) giocare insieme alla WII... Certo ha i momenti tutti suoi, anche noi lavoriamo e abbiamo altri impegni.
    Consideriamo la famiglia un valore e l'educazione non delegabile a nessuno.
    A volte, a dire il vero, mi preoccupo che sia più grande della sua età, ma, poi, vedo i profili di suoi coetanei o poco più che si atteggiano da donne e uomini vissuti e, allora, torno ad essere serena, soprattutto quando mio figlio rispolvera dei giochi accantonati e si comporta da bambino qual è. -

    RispondiElimina
  5. Io faccio parte a pieno titolo delle percentuali di genitori che consentono (anzi stimolano!) l'uso di FB prima dei 13 anni e del web in generale. L'iscrizione di mia figlia è avvenuta in età prescolare parallelamente alla prima alfabetizzazione, così come ho acquistato domini a lei intestati! (Da sottolineare che FB non solo permette di "barare" sull'età, ma dà anche la possibilità di modificare la data di nascita crescendo, quindi nessun controllo esterno del web o di FB può sostituirsi alla capacità autonoma di scegliere).
    Ho insegnato a mia figlia che FB, come tutto il web, è uno strumento e come tale va utilizzato: non è buono o cattivo in sè, ma è un amplificatore di segnale, sono le persone a farne un uso buono o cattivo e, come nella vita, bisogna decidere da che parte stare!
    Sicuramente oggi ha, rispetto ai coetanei, un'infinità di strumenti in più di difesa, e non parlo del solito esempio trito e ritrito del pedofilo. I problemi veri e diffusi del web sono altrove e il problema è che troppo spesso sono in posti completamente ignorati da genitori e insegnanti.
    Ritengo però che mia figlia abbia soprattutto un'infinità di opportunità in più dettate dalla consapevolezza: starà a lei scegliere - crescendo - che uso farne.
    Per quanto riguarda il tema dell'educazione, non credo che a fare la differenza sia un'iscrizione in più o in meno a FB, o quella fatta un anno prima o un anno dopo. Come non può fare la differenza una bicicletta regalata a 4 anni o a 6!
    Ritengo che la vera differenza la facciano due fattori: un padre e una madre (pur nei loro errori) equilibrati, e un rapporto di coppia tra i genitori che funziona davvero!
    ...facile a dirsi...

    RispondiElimina
  6. Sono veramente stimolato dalle vostre riflessioni.
    grazie di cuore...esse mi fanno dire che la diffusione di un blog come questo forse potrebbe aiutarci a confrontarci più assiduamente su questi temi.

    grazie

    RispondiElimina
  7. Paolo... io trovo davvero che ci sia un bisogno infinito di alfabetizzazione digitale per adulti e ragazzi e che debba essere fatto, come dicevo prima, unendo educazione della persona ed educazione del web. Ma pochi sanno fare l'uno o l'altro e quasi nessuno è in grado di unire le due cose.
    Alla visione del classico video di Steve Jobs che ormai tutti nel web conoscono, nell'oratorio dove dò una mano, i ragazzi 'ne avevano sentito parlare' e i genitori ne erano entusiasti e ne han parlato per giorni e giorni... Chi è fuori dal web vive veramente in un altro mondo e trova difficilissimo entrarvi perchè non ha strumenti, ma appena viene un po' 'accompagnato' tutto diventa più facile, sia il web che l'educazione ... E quando si riesce a superare la contrapposizione dimostrando ai genitori che si può utilizzare il web in modo intelligente (e che il web non é 'nudo' come non lo è un'edicola) e quindi permettere l'iscrizione ai figli e per contro insegnare ai ragazzi ad usarlo in modo intelligente...non può che giovarne sia l'educazione che il rapporto genitori/figli... e molto altro..

    RispondiElimina
  8. Io credo che non sia così semplice come l'amica Liliana sembra essere così sicura,.
    In web, molti "bambini" sono molto più svegli o capaci di genitori,che sono assenti per motivi di lavoro, e magari poco esperti di internet di pc.
    Ma questo non deve essere motivo di "lasciare" i bimbi in balia di se stessi.

    RispondiElimina
  9. Ti assicuro dagioia che lo ritengo tutt'altro che facile! Anzi, come ho scritto, unire i due tipi di educazione è quasi impossibile, proprio perché mancano gli strumenti e le conoscenze. E quando parlo di conoscenze non intendo in senso meccanico (clicca qui o là). E' un discorso complesso... un conto è essere capaci di mettere in moto un'automobile, un conto è conoscere il codice della strada, il motore, le piantine e la situazione del traffico. Un ragazzo al massimo sa mettere in moto, solo noi adulti possiamo fargli cogliere le opportunità. Certo ci vuole voglia, impegno e fatica e purtroppo non tutti vogliono o possono permetterselo. Se di una cosa posso essere 'sicura' come dici tu, è che questa è l'unica strada! ;)

    RispondiElimina
  10. Io ritengo più che altro incredibile (chiamatemi ingenua, all´antica o che altro) che una bambina di 10 anni provi desiderio di inserire una sua foto "osè" in pubblico. Alla sua età io ricordo, come del resto le mie coetanee, di non aver avuto nessun desiderio in tal senso. Ma neanche vergogna, che è un sentimento che rifuggo altrettanto (ed in questo senso non sono molto d´accordo sull´osservazione sul senso del pudore), proprio non ci pensavo minimamente. Lo scandalo non è Facebook, quanto il fatto che una bambina di 10 anni voglia mostrarsi nuda al mondo. Da dove le nasce un tale desiderio, inedito fino ad un paio di generazioni fa ad un età così giovane?

    RispondiElimina
  11. Salve a tutti,
    sono d'accordo con quanto dice Liliana. Mi trovo nella stessa situazione con mia figlia. Al bivio tra lo scegliere di vietare o consentire il web, ho scelto di guidarla, insieme a mio marito, all'uso di strumenti internet che secondo noi sono una fonte infinita di stimoli positivi, se alla base c'è una sorta di auto-disciplina all'uso del mezzo. Internet mi ha aiutato anche in questo, ad esempio con i fumetti di Disney per spiegare ai bambini come usare il web (http://www.disney.it/CyberNetiquette/indexit.html). Poi, ho deciso di affiancare quanto posso fare dal punto di vista educativo a qualche strumento Internet che filtra i contenuti pornografici o comunque inappropriati. Nel mio piccolo sto risolvendo con questo sistema webfilter per la navigazione sicura, 100% italiano, grazie a Dio e mi costa 1euro/mese. Chiaro che cio' non si sostituisce al controllo che il genitore DEVE esercitare.

    RispondiElimina